Recensione completa drone DJI Mavic 3 (come vola, pregi e difetti) - DronEzine

2022-06-11 01:34:52 By : Mr. Wells Wen

Finalmente torniamo a parlare di droni e per fortuna possiamo anche provarli. Ringraziamo pertanto lo staff di Dji-store.it per averci concesso in test il nuovissimo e agognatissimo DJI Mavic 3.

Il quadricottero con braccia pieghevoli, erede del casato proveniente del primogenito Mavic 1 e giunto ora alla versione 3, si presenta robusto, con un assetto differente dai suoi progenitori, con un peso abbastanza contenuto, entro i 900 grammi, cosa che “potrebbe“ farlo rientrare a regime nella Open Category classe C1 e con una fotocamera con sensore Hasselblad a cui abbinare una altra videocamera dedicata per ottenere uno zoom digitale che arriva sino a 28x di ingrandimento. In teoria, si potrebbero prendere queste poche righe e immaginare quale sia il risultato finale dei nostri test, ma in verità è troppo presto, almeno per noi, per poter esprimere una opinione completa. Ma andiamo con ordine, come in tutte le recensioni che si rispettino.

Abbiamo testato la versione normale o semplice, insomma l’entry level del drone DJI Mavic 3, ma non fatevi ingannare dai termini usati, perché in ogni caso per entrare in possesso del nuovo gioiellino tecnologico di DJI servono 2.119 euro. La versione Combo, con borsa di trasporto, batterie aggiuntive e altri accessori, costa  2.829 euro, mentre a versione Cine, dedicata ai professionisti che apprezzeranno il profilo Apple Pro Res e il disco interno per memorizzare le sequenze in 5k da 1 Terabyte, dovranno spendere 4.839 euro.

Queste informazioni sul prezzo sono importanti per classificare quindi il Mavic 3, non solo in base al peso o alle performance il nuovo drone di DJI che si piazza quindi a pieno titolo come ponte, tra la divisione consumer, quella dei Mavic Mini e Mini 2 per intenderci, e la serie Enterprise, dedicata esclusivamente al mondo industriale e professionale. Costa il doppio di un DJI Air 2S, che monta un sensore fotografico da 1 pollice, ma il DJI Mavic 3 ha un sensore 4/3 prodotto da Hasselblad, decisamente un livello superiore. Parleremo dopo della ricca dotazione di sensori anti-collisione che contribuiscono certamente ad aumentare i costi di produzione, ma ci arriveremo dopo.

La confezione del drone DJI Mavic 3 versione singola è molto minimale, con pochi ed essenziali contenuti. Esternamente elegantemente bianca senza troppi ghirigori o spruzzi di colore. Al suo interno, ben alloggiato e protetto, spicca subito il drone, piegato e imbragato con uno strano accessorio che attira la nostra curiosità. Di fianco il radiocomando, che in questa versione è esteticamente uguale a quello del Mini 2 e del DJI Air 2S, un caricabatterie con uscite USB A e USB type C, un set di eliche di ricambio, stick di controllo del radiocomando di ricambio e 3 cavetti per connessione Micro USB, Type C e Lightning per sistemi iOS.

Appena estratto dalla scatola, non si può fare a meno di notare lo stranissimo e davvero innovativo sistema per proteggere il prezioso gimbal, che ammortizza le vibrazioni della doppia camera anteriore. Non solo, perché ingabbia anche le eliche anteriori e posteriori, risolvendo la necessità di acquistare accessori after market. Sembra una museruola, una giarrettiera, ma qualcuno la ha anche denominata cintura di castità. E in effetti preserva ottimamente la verginità della video camera Hasselblad da urti o graffi inopportuni. Un misto di gomma/plastica, abbinato a cinturini di tessuto, con fibbia di plastica con inserto magnetico ed elastici. Pratico funzionale e certamente innovativo, ma questo lo abbiamo già scritto.

Dopo aver dispiegato i bracci che sorreggono i quattro rotori, ci si accorge che le dimensioni non sono eccessive e il peso specifico è considerevole. Ma la cosa che si fa notare è anche l’assetto e il posizionamento dei motori, che sono diversi dalle precedenti versioni dei Mavic. Infatti i bracci posteriori e relativi motori sono più in alto rispetto a quelli anteriori, mentre i bracci anteriori, visti di fronte, formano una specie di “V“ invertita. Gli ingegneri DJI avranno certamente studiato l’efficienza aerodinamica in galleria del vento, tanto è vero che le eliche bipala, posseggono un inserto gommoso arancione sui bordi più esterni. Un materiale diverso quindi rispetto a quello di costruzione della piccola ala rotante.

Una volta estratta la corposa batteria ai Polimeri di Litio da 5.000 mAh, ci si accorge che buona parte del peso del drone dipende proprio dalla fonte di energia per il Mavic 3. Questa batteria gli permette di volare per oltre 40 minuti ed effettuare quindi riprese in tutta tranquillità e sicurezza.

Finito il doveroso unboxing (forse abbiamo già detto che non ci piace eseguire questa minuziosa descrizione della fase di “descatolamento“), passiamo quindi ad inquadrare con il cellulare il QR-Code situato sulla parte interna della confezione al fine di scaricare la applicazione di controllo DJI Fly nella versione 1.51, la stessa usata anche per il Mini 2 e il Air 2S. Qualcuno la troverà poco professionale e giocosa, ma per altri che provengono da altri droni della stessa casa madre il passaggio di consegne sarà indolore.

Se la applicazione è la stessa dei più piccoli e leggeri droni di mamma DJI di ultima generazione, il passaggio macchina non è allo stesso livello. Una volta che si sono agganciati tutti i satelliti, operazione molto veloce grazie alla tripla costellazione ricevuta (GPS, Glonass e Beidou), si può procedere con il decollo, dopo aver eventualmente osservato il tutorial previsto dalla DJI Fly.

Appena effettuato il decollo, ci accorgiamo che il Mavic 3 non decolla perfettamente sulla propria verticale, ma ondeggia in maniera strana, per poi finalmente procedere verticalmente. Come mai questo strano comportamento che peraltro viene perpetrato anche in decollo? Leggete la recensione sino in fondo e vi spiegheremo il perché e come evitarlo.

Una volta in aria, compiamo le solite manovre che effettuiamo di solito in fase di test, per poter prendere confidenza con il velivolo e ci accorgiamo che sembra meno fluido rispetto ai precedenti Mavic, ma dopo qualche minuto, ci troviamo perfettamente a nostro agio.

Il fatto di sapere di avere sino a 46 minuti di autonomia di volo (nelle condizioni ottimali come stabilito dal produttore), ci permette di svolgere i test con rilassatezza. Una volta librato in aria, il DJI Mavic 3 infonde una sensazione di sicurezza: il radiocomando lo conosciamo bene e il drone risponde con immediatezza e precisione.

Potremmo quindi quasi iniziare timidamente a scattare qualche foto e a registrare qualche video, ma ci siamo accorti che la scheda MicroSD installata non viene letta per un errore della stessa. Nessun problema, abbiamo a disposizione quasi 8 Gbyte nella memoria interna del drone, ma occhio ai settaggi della registrazione, perché se iniziamo a registrare a 4K o 5,1k in Pro Res la riempiamo in un attimo.

Zeppo di sensori anti collisione, il DJI Mavic 3 infonde una certa tranquillità ai piloti di droni. Molto apprezzate le due telecamere superiori che lo proteggono durante il moto ascensionale. La coppia di sensori anteriori e posteriori, messi quasi agli angoli della carlinga, fanno un discreto lavoro anche sul rilevamento laterale. E per finire la doppia tecnologia di sensori ottici e a infrarosso posizionati nella parte inferiore del Mavic 3 per farlo atterrare sempre in sicurezza.

Abbiamo testato il funzionamento dell’evitamento ostacoli con il sistema APAS 5.0, che permette di scegliere se fermarsi o evitare l’ostacolo. Naturalmente abbiamo optato per la soluzione di far proseguire al drone il suo cammino. Tenendo quindi pigiato in avanti lo stick del radiocomando, abbiamo notato come una persona (eravamo noi, ma non fatelo voi a casa) venga evitata o alzando la quota del Mavic 3 o scartando e modificando la traiettoria per poi proseguire ascoltando il comando impartito dal controller.

Una bella sicurezza, ma – opinione personale – non approfittate troppo di questa sensazione, il sistema di rilevamento seppur buono potrebbe fallire per svariate cause naturali, come ad esempio la presenza di ostacoli non rilevati come piccoli rami o cavi, oppure una luminosità che metta in crisi le telecamere. Insomma ci possono essere decine di motivi per cui un ostacolo non venga correttamente rilevato e il drone possa sbattere contro cose o peggio ancora persone, quindi il primo sistema anti collisione deve risiedere nella testa del pilota!

A proposito volete sapere perché il Mavic 3 in fase di decollo o atterraggio si comporta in modo strano? Semplice! Se nei paraggi si trovano ostacoli, egli cercherà di evitarli e scartarli anche durante queste fasi.

Per quanto riguarda la registrazione di video e foto, promettiamo di pubblicare un prossimo articolo sempre corredato di video, per ora concludiamo questa nostra èro,a recensione del drone DJI Mavic 3, comprensiva dell’unboxing e del primo volo, invitandovi anche a guardare il video in testa all’articolo suddiviso per capitoli per farvi saltare subito alle parti di interesse. Tutte le caratteristiche tecniche sono visualizzabili da qui.

Il Mavic 3 ha tra i suoi punti di forza e maggior pregio il comparto video fotografico. Con un sensore Cmos 4/3, infatti, si avvicina molto al portare in volo un piccola mirrorless o reflex. Tra l’altro, avere la possibilità di lavorare sulla messa a fuoco e sulla profondità di campo potendo scegliere se aprire o chiudere il diaframma, sono un notevole valore aggiunto a questa video fotocamera.

Arrivando a tirare le somme, comprare o meno il nuovo drone DJI Mavic 3 dipende da tantissimi fattori e in particolar modo dal tipo di utente che siete.

Una ultima considerazione sull’utilizzo futuro del DJI Mavic 3 a normativa europea perfettamente applicata e a regime. Non è dato di sapere se il Mavic 3, che pesa entro i 900 grammi, possa effettivamente godere di una retro marcatura al fine di farlo rientrare nella categoria Open C1 e volare quindi negli scenari previsti dalla sotto categoria A1, in possesso quindi di attestato A1-A3, ma con la possibilità di volare anche in ambienti urbani. Le premesse ci sono, ma al momento nessuna garanzia.

Infine vi riportiamo i link, per procedere eventualmente all’acquisto del Mavic 3 con tutte le opzioni possibili. È possibile acquistare Mavic 3 e il controller RC PRO sul sito Dji-store.it  o presso tutti i rivenditori autorizzati. Ecco i link per l’acquisto online delle differenti versioni:

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