Luci, speranze e storia: questi sono i fari siciliani più belli - Sicilia Weekend

2022-06-11 01:34:48 By : Mr. Ian Sun

Fari siciliani, quali sono, dove sono e come si raggiungono gli avamposti che offrono uno scorcio di bellezza proprio davanti al mare.

La Sicilia è una terra di sole, di agrumi profumati e, soprattutto, di mare e naviganti. Parlare dei fari siciliani significa, quindi, tratteggiare una storia lunga secoli che in alcuni casi brilla ancora oggi.

Dal faro di Capo Gallo a quello di Punta Spadillo a Pantelleria, cercheremo di elencare qui gli edifici luminosi più belli della Trinacria, guide nella notte e simboli di speranza per chi, come noi, ha le onde dentro l’anima.

Quanti fari esistono in Sicilia?

Prima di passare alla nostra lista dei più bei fari in Sicilia, facciamo un passo indietro e contiamoli: per chi non lo sapesse, sono in tutto 42 e quasi tutti costruiti tra la seconda metà dell’Ottocento e la fine del Novecento. Le altezze sono variabili: si va dai 10 metri sul livello del mare del faro di Marina Corta a Lipari ai 100 metri del Faro di Punta Omo Morto a Ustica.

Anche la portata luminosa è differente. Il Faro di Punta Lingua a Santa Marina Salina, per esempio, raggiunge le 11 miglia nautiche, mentre il già citato Faro di Punta Omo Morto ne raggiunge ben 100. Ogni faro risponde alle necessità e alle caratteristiche geo-fisiche del luogo dove sorge. 

È anche per questo, probabilmente, che questi edifici sono così affascinanti: incastrandosi nel paesaggio riescono a essere un punto di riferimento. E, adesso, andremo a scoprire i più belli, come promesso.

Ricco di fascino e allo stesso tempo degradato, romantico e contemporaneamente problematico: tra i fari siciliani quello di Capo Gallo a Palermo ha una storia decisamente particolare e proprio per questo vale decisamente la pena vederlo. Situato all’interno della riserva di Capo Gallo su attivato nel 1854 e con il passare delle decadi ha subìto molte modifiche e diversi adattamenti.

A oggi la torre cilindrica (alta 7 metri) è affiancata da un’edificio che teoricamente doveva fungere da alloggio per il custode ma che con il passare del tempo è diventata decadente. Ancora attivo, seppur automatizzato, è il Faro di Capo Gallo è da diverso tempo la casa di un’eremita (che si fa chiamare Isvraele), che se ne prende cura e che lo ha reso un luogo ancor più peculiare ricoprendolo di mosaici all’interno.

Come raggiungerlo? Il faro di Palermo è facilmente raggiungibile entrando (a pagamento) nella Riserva. Essendo abitato da Isvraele, però, non è visitabile: l’eremita ha infatti un carattere piuttosto scontroso.

Capo Zafferano è un luogo incantevole che unisce tutto il romanticismo del mare alla bellezza delle coste rocciose. Qui si trova uno dei fari più suggestivi della Sicilia, posizionato su un crinale ripido che consente una vista mozzafiato sull’intero promontorio.

Il faro di Capo Zafferano illumina le rotte delle navi che entrano nel porto di Palermo da Oriente con i suoi fasci di luce intermittenti, bianchi o rossi a seconda della direzione. La torre ottagonale, alta 11 metri, è bianchissima e sormontata da una cupola grigio metallizzato. 

Come raggiungerlo? Arrivare al Faro di Capo Zafferano è semplice: giunti a Santa Flavia occorre percorrere una stradella chiamata Torre Zafferano e poi proseguire a piedi seguendo un percorso in salita. Pur essendo gestito dalla Marina Militale il faro è accessibile e, in futuro, verrà convertito in un ristorante.

Chi è stato almeno una volta a Cefalù non può non averlo visto: percorrendo via Domenico Portera e alzando il naso in su questo edificio svetta, bianchissimo, circondato dagli alberi e dalla natura più selvaggia. Situato sulla parete settentrionale della Rocca a circa 80 metri sul livello del mare, il Faro di Cefalù è uno dei meglio mantenuti in Sicilia.

Orientato verso il porto di Presidiana, è nato nel 1908 ed è composto da una torre ottagonale (alta circa 26 metri) annessa a un edificio quadrato, all’interno del quale, anticamente, i faristi potevano alloggiare. Oggi è completamente automatizzato grazie a un impianto elettronico con interruttore crepuscolare, ed emette una luce bianca ogni cinque secondi. 

Come raggiungerlo? Per raggiungere il Faro di Cefalù occorre seguire l’apposita strada, ripida e in salita, che da via Portera conduce all’edificio. Attenzione però, perché la struttura non è sempre visitabile: viene aperta in specifici momenti dell’anno ed è meta di diverse visite guidate, specie nel periodo estivo. 

Il Faro di Punta Secca, in provincia di Ragusa, è uno dei più fotografati in Sicilia negli ultimi anni. Come mai? Semplice, perché Punta Secca attira ormai da più di un decennio migliaia di turisti grazie alla fiction Il Commissario Montalbano. 

Se si vuole visitare la casa del Commissario non si può non dare un’occhiata a questo edificio, che, per altro, è bellissimo e perfettamente mantenuto. Costruito nel 1858, questo faro è alto 35 metri ed è annesso a un fabbricato a piano unico. A ottica fissa, il suo fascio di luce è visibile nella zona mare compresa tra Cava d’Aliga e Gela.

Come raggiungerlo? Il faro di Punta Secca è facilissimo da raggiungere: si trova, infatti, sul lungomare di Punta Secca. Essendo un’edificio di proprietà della Marina Militare, non è visitabile. Il colpo d’occhio, però, è impagabile

È uno dei fari più importanti di Sicilia, oltre che uno dei più particolari: il Faro di Capo Peloro a Messina svetta sull’estremo lembo della Sicilia Nord Orientale e si pone come guida per tutte le navi che entrano da Nord nello Stretto di Messina.

Posizionato a 37 metri sul livello del mare, questo faro illumina il punto in cui si incontrano lo Ionio e il Tirreno. Uno spazio delicatissimo, con forti correnti che contribuiscono, di anno in anno, a mutare persino le conformazioni delle spiagge circostanti. 

La torre è peculiare: ottagonale e a strisce bianche e nere, sormontata da una lanterna a ottica rotante che funziona grazie a delle speciali lenti convesse. Si tratta di uno dei fari che ancora contano sulla presenza di faristi: ce ne sono ben due, che si occupano di ogni aspetto, dalla manutenzione agli interventi quotidiani. Sì, perché i faristi in questione vivono negli alloggi che, ancora oggi, li ospitano insieme alla loro famiglia.

Come raggiungerlo? Il faro di Capo Peloro è raggiungibile in auto da Messina, ma attenzione: non è visitabile, poiché gestito dalla Marina Militare. Non è escluso, però, che apra i battenti in specifici momenti dell’anno per visite guidate e tour.

Una piccola e ripida isola vulcanica in mezzo al mare, corteggiata da alte onde ed erosa da calde estati: Strombolicchio è fascinosa e selvatica, e la presenza del faro la rende ancora più interessante. Questo scoglio di magma è sormontato da una torre cilindrica nata nel 1926, talmente chiara da colpire gli occhi per il contrasto con la roccia sulla quale si trova.

Alto “soli” otto metri, con una lanterna circondata da una classica balconata di servizio, il Faro di Strombolicchio è a ottica fissa e il suo fascio risplende grazie all’energia solare ricavata da un sistema di pannelli fotovoltaici. Gestito e curato da un farista fino alla metà del Novecento, il Faro è oggi interamente automatizzato.

Come raggiungerlo? In passato il faro poteva essere raggiunto sbarcando sull’isola e salendo una ripida scalinata. Oggi, però, Strombolicchio è una Riserva Naturale Integrale e vi è consentito l’accesso solo per scopi scientifici. Tuttavia, è possibile (ed è un’esperienza più che consigliata!) osservare il faro navigando tra le Eolie.

Tra i fari di Sicilia che val la pena conoscere/vedere almeno una volta nella vita c’è sicuramente il Faro di Punta Omo Morto. Questa torre luminosa domina una delle località più particolari di Ustica, nota per lo più agli appassionati di immersioni. 

Costruito nel 1884, il faro doveva prevenire le invasioni e offrire rifugio alla popolazione di Ustica in caso di attacchi. Per questo si trova sulla cima di un costone roccioso e si distingue per forma squadrata dell’edificio che lo abbraccia e lo ingloba.

Un’altra peculiarità è la sua luminosità: brilla a intermittenza ogni 15 secondi alternando tre fasci di luce. Il Faro di Punta Omo Morto è uno di quelli che conta ancora sulla presenza di un farista, che si occupa in solitudine di garantire il corretto funzionamento della torre, di svolgere la manutenzione della lanterna e di monitorare il funzionamento dei singoli sistemi ottici.

Come raggiungerlo? Il Faro di Punta Omo Morto si raggiunge in auto, seguendo una piccola strada che è stata appositamente scavata nella roccia. La nota dolente? Non è visitabile: appartiene alla Marina Militare. Tuttavia sono in corso dei lavori per trasformare l’edificio in un Ecomuseo, dunque non rimane che attendere l’apertura delle sue porte.

Costruito nel 1881 nei pressi del porto di Favignana, il Faro di Scoglio Palumbo è a dir poco suggestivo. Restituisce la classica immagine della struttura incastonata nella natura più selvaggia, mostrandosi chiarissimo sulla roccia lambita dalle onde e circondata da una vegetazione parimenti baciata e bruciata dal sole.

Il faro è a ottica fissa e la torre cilindrica è affiancata da un piccolo edificio di supporto. Attualmente è usato dalla Marina Militare ed è completamente automatizzato, grazie a un sistema di pannelli solari.

Come raggiungerlo? Essendo gestito dalla Marina Militare non è raggiungibile. Si può, però, circumnavigare approfittando dei tanti servizi nautici presenti sull’Isola di Favignana. Allo stesso modo non è visitabile, ma proprio per la sua collocazione così particolare e per il colpo d’occhio che restituisce, val la pena anche solo d’esser visto.

Il suono delle onde che si infrangono dolcemente sulla costa, una distesa blu, la brezza marina che accarezza la pelle: dormire all’interno di un faro in Sicilia è sicuramente un sogno. Purtroppo, però, le strutture attrezzate sull’Isola non sono tante. Anzi, in realtà ne esiste solo una: il Faro dei Pescatori di Brucoli.

Restaurato diversi anni fa e adesso adibito ad alloggio di lusso, il Faro di Brucoli si trova in provincia di Siracusa e a pochi minuti d’auto da Catania. Un vero sogno, da tenere in considerazione per fughe alla ricerca della pace e del benessere, un po’ come tutti gli altri fari siciliani.

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