Ferrari 296GTB: l’abbiamo guidata in anteprima - Motori.it

2022-09-17 04:24:20 By : Ms. Rachel Zheng

La 296GTB la prima V6 stradale con il Marchio Ferrari e sfrutta la power unit ibrida per avere potenza e sostenibilità

Una nuova Ferrari entra nei sogni degli appassionati, si chiama 296 GTB, che sta per gran turismo berlinetta, in base alla tradizionale nomenclatura del Cavallino Rampante, e tra i segni particolari della sua carta d’identità automobilistica c’è l’agilità. L’abbiamo provata in anteprima sul circuito di Monteblanco, in Andalusia, e lungo le favolose strade del territorio.

La rivoluzione Ferrari, che per la prima volta monta un V6 su una vettura stradale, è nell’architettura del motore centrale posteriore con una V da 120° che ha consentito di montare le 2 nuove turbine parallele e controrotanti al centro, nella parte alta del propulsore, nel quale i supporti e i collettori d’aspirazione sono innestati direttamente sulle fiancate d’aspirazione della testa dei cilindri. In questo modo, eliminando i supporti esterni ed il polmone d’aspirazione, si risparmiano 30 kg rispetto al V8 della F8 Tributo, ed il passo si accorcia di 50 mm, a tutto vantaggio dell’agilità di guida. Le innovazioni riguardano anche un albero motore con perni orientati a 120°, un sistema d’iniezione a 350 Bar, ed una pompa dell’olio a cilindrata variabile, oltre ad un nuovo scarico con collettori e catalizzatore in Inconell per un sound che strizza l’occhio ad un V12. Con tutti questi accorgimenti tecnici il V6 biturbo eroga 663 CV, che sommati ai 167 CV dell’unità elettrica montata tra il V6 ed il cambio a doppia frizione ad 8 rapporti, diventano ben 830 CV! Con una rapporto peso/potenza di 1,77kg/CV. Grazie ad una batteria da 7,45 kWh inoltre, la 296GTB riesce a percorrere ben 25 km in elettrico, e può entrare liberamente nei centri storici.

La disposizione meccanica con lo scarico alto ha consentito di liberare spazio nella zona inferiore alla power unit, in modo da garantire un incremento di deportanza anche al posteriore, anche quando l’ala mobile è ritratta. Con quest’ultima infatti, si genera una forza di 360 kg a 250 km/h, mentre davanti, la disposizione dei radiatori e dei condensatori nella zona esterna del paraurti ha permesso di posizionare al centro un elemento aerodinamico preso in prestito direttamente dalle GT di Maranello, il cosiddetto vassoio da tè, grazie al quale è stata incrementata la deportanza all’anteriore, e di sistemare un nuovo generatore di vortice ad L anche nella zona frontale del sottoscocca. A proposito, il fondo piatto di è allargato nella parte frontale dell’auto per offrire maggiore efficienza aerodinamica. Un’altra chicca è l’apertura nei gruppi ottici anteriori che porta aria fresca all’impianto frenante.

Una volta a bordo della 296 GTB l’auto sembra cucita addosso a guidatore e passeggero come un abito sartoriale, c’è libertà di movimento, ma si ha sempre quella sensazione di essere un corpo e un’anima con la nuova sportiva del Cavallino Rampante. Per gestire il cambio c’è un comando a griglia che fa tanto Amarcord, la strumentazione è digitale, come sulla SF90 Stradale e la Roma, mentre un display davanti al passeggero lo mette sempre al corrente della situazione dinamica. Guardando la strada, dal parabrezza spiccano le informazioni dell’head-up display, mentre la visibilità è ottima in tutte le direzioni, anche il lunotto verticale offre campo visivo in abbondanza. Vedere le forme della copertura del motore, così come le grandi prese d’aria dai retrovisori, è magia pura, e tutto induce a partire.

Su strada mette in campo il nuovo sistema brake by wire, che permette di attaccare le frenate spingendole fin dentro la curva senza rischi di inopportuni allargamenti del posteriore, e con il 6 way Chassis Dinamic Sensor vengono acquisiti dati in merito ad accelerazione e velocità di rotazione sui 3 assi, in modo da poter consentire all’elettronica un’azione più rapida ed efficace. In tutto questo tripudio di novità, all’atto pratico si guadagna l’8,8% di efficacia in frenata da 200 km/h a 0 km/h rispetto alla già validissima F8 Tributo, con il risultato che bastano 107 metri per fermarsi da tale velocità. Così, tra le curve si frena più tardi, e meglio, e con il passo più corto si entra più veloci e si esce più agilità. Insomma, il passo avanti è netto, a tal punto che possiamo definirla il nuovo riferimento tra le supercar ad alte prestazioni tutte da guidare. Ma la 296 GTB consente di sfruttare anche il motore elettrico per viaggiare per 25 km ad impatto zero, o per dare supporto al termico e non avere praticamente mai, in nessun caso, dei buchi d’erogazione, o dei ritardi alla pressione sul gas. C’è una sorta di manettino per la gestione del motore elettrico, ed un altro, più incline all’ambizione dei ferraristi, che consente scegliere il grado d’intervento dell’elettronica nella guida. In pista la nuova funcar di Maranello si scatena, offre appoggi straordinari se si opta, insieme al pacchetto Fiorano, per le Michelin Pilot Sport Cup 2R, in luogo delle Pilot Sport 4S, sviluppate entrambe per le sue caratteristiche, e chiama il cambio a doppia frizione ad 8 rapporti a fare gli straordinari. Cambia traiettoria con rapidità imbarazzante, ma in curva non molla, tiene ben salda la presa, e solo nelle svolte più strette, quando si scelgono le ultime posizioni del manettino e si va a briglie sciolte, si mette di traverso, e a quel punto occorre tanta esperienza per domare i suoi 830 CV che arrivano furiosi anche quando le prodigiose Michelin mollano per un attimo la presa. Sul rettilineo del fantastico circuito di Monteblanco sfiora i 300 km/h, e ribadisce, ancora una volta, quanto può essere veloce e performante. Infatti, i numeri parlano chiaro: oltre 330 km/h di velocità massima, scatto da 0 a 100 km/h in 2,9 secondi e appena 7,3 secondi per toccare i 200 km/h con partenza da fermo.

La Ferrari 296 GTB ha un costo di 269.000 euro, ma se si desiderano una livrea dedicata, le Michelin Sport Cup 2R ed il lunotto in Lexan, allora è indispensabile scegliere il pacchetto Fiorano che propone sospensioni derivate dalle GT a regolazione fissa e particolari in fibra di carbonio per incrementare deportanza e ridurre il peso di 12 kg. In questo caso però il prezzo sale di 34.000 euro.

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