Pannelli solari: come sceglierli e cosa cambia rispetto ai fotovoltaici | il Salvagente

2022-07-30 03:52:49 By : Mr. Bill Jiang

Il 18 maggio scorso è stato presentato il RepowerEu, un pacchetto di direttrici europee studiato per ridurre al massimo la dipendenza dei Paesi membri Ue dal gas russo e dalle energie inquinanti. Le misure prevedono un tetto al prezzo del gas (punto su cui ancora non è stato trovato un accordo tra stati), una forte liberalizzazione delle energie rinnovabili per facilitarne la diffusione sul mercato europeo e agevolarne la burocrazia e gli iter autorizzativi, ma soprattutto l’obbligo di installare pannelli fotovoltaici sugli edifici pubblici e privati. Bruxelles punta all’aumento della potenza installata sui tetti fino a oltre 500 Gigawatt entro il 2030.

L’Italia deve fare i conti con il “permitting”, ossia la lentezza burocratica sul campo delle energie green. Il governo Draghi, prima di cadere, aveva cercato di superare i limiti del Decreto Aiuti, con il Decreto Ucraina, che permetterà di estendere le zone sulle quali poter posare i pannelli. Più celle, dunque, al netto dei vincoli paesaggistici. Perciò gli impianti fotovoltaici potranno passare da una estensione di 300 a 500 metri per le zone agricole che si trovano intorno a stabilimenti industriali, cave e miniere, e da 150 a 300 metri per le aree collocate nelle fasce adiacenti alle autostrade.

La pandemia e la guerra tra Russia e Ucraina hanno segnato uno spartiacque tra le abitudini e i consumi del passato e quelle del futuro. È ormai evidente che dai consumi energetici dipenderanno il futuro delle democrazie occidentali e il benessere e la qualità della vita dei cittadini. La linea promossa dai governi europei, compreso quello italiano, segue una maggiore indipendenza dai grandi produttori di risorse inquinanti, per raggiungere l’obiettivo emissioni zero e la decarbonizzazione entro il 2050, seguendo la strada della transizione energetica e della transizione ecologica.

Ma è una strada ancora tortuosa. Secondo il Renewable Energy Report 2022 del gruppo Energy & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, per l’Italia il 2022 è stato “un altro anno sprecato”. Le installazioni di pannelli fotovoltaici sono ripartite con la ripresa post-pandemica, ma la quantità di nuovi impianti è solo di poco superiore a quella del 2019. Davide Chiaroni, vicedirettore di Energy & Strategy fa notare che la ripresa è ancora lenta. “Ogni anno che passa – osserva il rapporto – questo spreco diviene sempre più impattante, allontanando decisamente il raggiungimento degli obiettivi al 2030 (72% di fonti rinnovabili nella generazione elettrica) e ancora di più quelli al 2050”.

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Dunque, dobbiamo accelerare e non perdere altro tempo. Ma come fare? Quale scegliere tra un impianto solare termico (pannelli solari) e un impianto fotovoltaico? Dipende.

Mettiamo al confronto i vantaggi e gli svantaggi di un impianto solare termico e uno fotovoltaico per la casa.

I vantaggi e gli svantaggi di entrambe le soluzioni:

– Investire su un impianto fotovoltaico conviene quando i consumi annuali della nostra casa sono superiori ai 2.500/3.000 kWh.

– Conviene anche quando abbiamo messo radici su un luogo dove vivere, quindi se siamo sicuri vivere per diversi anni nell’edificio dove si intende installare il fotovoltaico.

– Risulta più conveniente quando i nostri consumi si concentrano nelle ore solari, in modo da massimizzare al massimo l’autoconsumo.

– Conviene per un nucleo familiare medio grande e una casa spaziosa. Per esempio, un impianto da 3 kW richiede un investimento stimato di 7mila euro, che ci determinerà un autoconsumo del 33% circa. Entro gli 8, massimo 10 anni, a conti fatti risulterà più conveniente.

– Ma lo spazio è importante. Per installare 1 kW, che equivale a circa 4 pannelli di impianto fotovoltaico, serve uno spazio sul tetto a falde di circa 6-7 mq. Per un tetto piano, invece, occorre più spazio: almeno 9-10 mq.

– Una famiglia media composta da 3-4 persone ha bisogno di un impianto fotovoltaico da 3 kW, che consuma in un anno circa 3.000 kWh di elettricità.

– Il rendimento può essere condizionato in negativo da una eccessiva temperatura, dalla sporcizia che si accumula sulla superficie dei pannelli (smog, foglie, escrementi degli uccelli) e dalla frequenza di zone d’ombra. Un fotovoltaico conviene dove c’è meno inquinamento e un irraggiamento solare mite.

– Il Decreto Energia approvato dal governo ha stabilito che l’installazione di un impianto fotovoltaico fino a 200 kW di potenza, in casa, rientra tra le opere di manutenzione ordinaria. Pertanto, questa tipologia di lavori non necessiterà di permessi e autorizzazioni. Serve solo la compilazione di un modello unico semplificato.

– Per chi non avesse un tetto ampio, esistono piccoli impianti fotovoltaici da balcone o portatili, dai design estetici all’avanguardia. Ma convengono per case piccole e piccole unità familiari.

– Quando il tetto della nostra casa è orientato nella direzione in cui la radiazione solare è più forte. Meglio un orientamento verso Sud/Ovest. Le celle fotovoltaiche di ultima generazione sono in grado di offrire una resa eccellente anche nelle giornate più nuvolose, ma d’inverno la maggior parte degli impianti riesce a fornire il 25/30% della sua produzione.

– Un ottimo impianto può coprire tra il 50 e il 70% del consumo energetico annuale di una famiglia media per riscaldare l’acqua.

– Conviene quando dobbiamo consumare grandi quantità di acqua calda. Consentono infatti una copertura del fabbisogno compresa tra il 20 e il 40% e riducono i costi per il riscaldamento dell’acqua.

– Una piscina richiede molta energia termica, per questo conviene un impianto solare termico.

– È facile da installare. Montaggio e messa in funzione richiedono solitamente anche mezza giornata di lavoro.

– Il solare termico per la produzione di acqua calda determina un alleggerimento della bolletta fino al 50% all’anno, rispetto a un impianto a gas o gasolio.

– Permette di spegnere la caldaia anche per metà anno, 6 mesi su 12. Nelle zone geografiche più calde significa che tra marzo e ottobre possiamo sfruttare gratuitamente l’acqua calda scaldata dal sole.

– Conviene per le bollette a breve e medio termine, ma il fotovoltaico rende di più nel lungo tempo.

– Perciò conviene se la nostra abitazione non è fissa e pensiamo di poter traslocare nei prossimi 5/10 anni.

– Un solare termico oggi richiede meno burocrazia, poiché si tratta di edilizia libera, senza oneri da pagare agli enti comunali e senza divieti di utilizzo in condomini.

– Per ottenere l’Ecobonus non è necessario sostituire una vecchia caldaia o un vecchio boiler. L’importante è che gli impianti scelti rispettino i requisiti previsti dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).