"Quello dice che la ferrovia è una cosa che hanno creato loro", affermava l'imprenditore Giovanni Esposito discutendo con il figlio, Angelo, delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Salvatore Scafuto sugli interessi della famiglia camorristica dei Moccia nei lavori per l'avveniristica stazione ad alta velocità di Afragola. Un'opera "costruita proprio nella roccaforte del clan " , rilevano i magistrati, che da "accertamenti documentali e catastali" allegati agli atti "sorge su un terreno riconducibile alla famiglia Moccia " , scrive la giudice Maria Luisa Miranda nel capitolo dell'inchiesta che ipotizza "un sistema occulto" realizzato dalla cosca per investire negli appalti ferroviari.
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