Crisi energetica, galoppa l'inflazione. Bossio: "Urge riunione in Parlamento per aiuti" - QuiCosenza.it

2022-09-24 05:43:27 By : Ms. Linda liu

L’appello della parlamentare e candidata del Pd nel collegio plurinominale alla Camera in Calabria “Non possiamo aspettare ottobre”

CATANZARO – “Non possiamo aspettare ottobre. Bisogna intervenire subito per evitare che i costi della crisi energetica producano una vera e propria ‘strage di imprese’ e mettano in gravi difficoltà le famiglie meno abbienti”. Ad affermarlo è Enza Bruno Bossio, parlamentare e candidata del Pd nel collegio plurinominale alla Camera in Calabria. “Le bollette del consumo del gas e di energia elettrica – aggiunge – sono diventate insopportabili per i bilanci aziendali e familiari. Galoppa l’inflazione e a pagare saranno soprattutto i più deboli. C’è una pesante impennata degli aumenti, fino addirittura al 500% rispetto all’ultima bolletta. Gli imprenditori saranno costretti a ritenere più conveniente la chiusura della propria azienda e non continuare a produrre. Le famiglie vengono massacrate perché, insieme all’aumento delle bollette, debbono fare i conti con sensibili aumenti dei generi di prima necessità.

È urgente una riunione dell’attuale Parlamento perché si adottino provvedimenti straordinari. Si decida ora e subito. Chi ha provocato la crisi e fatto cadere il Governo è così preso dall’ansia elettorale e dei sondaggi che fa finta di non rendersi conto del danno prodotto. Ma ha ragione il segretario del Pd, Enrico Letta: a noi non interessano le polemiche. Oggi, come fatto in questi drammatici mesi di pandemia e di guerra – conclude Enza Bruno Bossio – dobbiamo guardare all’interesse dei cittadini e fare in modo che tutte le forze presenti nell’attuale Parlamento, a partire da Giorgia Meloni, diano sostegno a Draghi per varare una manovra di bilancio al fine di garantire aiuti concreti alle imprese e alle famiglie”.

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Le finte e-mail estorsive, contenevano una falsa citazione in Tribunale per fatti afferenti alla pedopornografia ad ignari utenti di tutta Italia

COSENZA – Alzi la mano chi di voi non ha vissuto un momento di terrore dopo ver ricevuto una e-mail che aveva come mittente un vertice delle forze dell’ordine che vi accusava, con tanto di documento firmato e timbrato, di aver commesso terribili reati di pedopornografia. Nel documento venivano contestate violazioni gravissime, commesse attraverso la rete Internet, legate a condotte penalmente rilevanti riferite a delitti di molestie sessuali su minori. Il documento minacciava di inoltrare le prove ad un non meglio specificato “procuratore” ed ai media, invitando a fornire giustificazioni entro 72 ore.

Il passo successivo era una richiesta di denaro per far “decadere” le accuse e l’indicazione delle per far “decadere” le accuse coordinate bancarie verso le quali corrispondere le somme estorte. È capitato anche a noi della redazione qualche settimana fa, quando tale subdola e-mail è stata recapitata ad un nostro giornalista. Tutto ovviamente falso, visto che si trattava di e-mail truffa.

Bene, la polizia di Stato, a conclusione di una attività d’indagine condotta dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, ha eseguito 16 decreti di perquisizione personale e domiciliare, emessi dalle Procure della Repubblica di Brescia e Vicenza, con l’ausilio dei Compartimenti di Polizia Postale di Milano, Torino, Pescara, Trieste, Venezia e Roma. Proprio come nel libro “Il processo” dello scrittore boemo, ignari utenti della rete di tutta Italia si sono visti accusati, processati e condannati per delitti mai commessi; e l’indagine trae spunto, appunto, dall’invio massivo di mail estorsive, apparentemente provenienti da Autorità istituzionali, contenenti una falsa citazione in Tribunale per fatti afferenti alla pedopornografia. Solo nel periodo di circa 2 mesi i proventi illeciti sono stati oltre di mezzo milione di euro.

La corrispondenza telematica oggetto di indagine riproduce un falso documento governativo e presenta nell’intestazione falsi loghi di Forze di polizia e di Ministeri italiani, tra i quali il Ministero dell’Interno e il Ministero della Difesa – affiancati a quelli di Agenzie internazionali quali Europol ed Interpol. Il falso documento a firma di vertici di Istituzioni statuali come il capo della Polizia Lamberto Giannini, piuttosto che del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi, dal direttore del Servizio Polizia Postale, pro tempore, Nunzia Ciardi e dall’attuale supplente del direttore del Servizio Polizia Postale, Ivano Gabrielli.

Il fenomeno che ha una rilevanza europea, colpisce in particolare Francia, Austria, Spagna, Belgio e Italia. Sono in corso i rituali accertamenti tecnici sul materiale informatico oggetto di perquisizione, per delineare le responsabilità dei soggetti indagati nell’attività e la rete dei contatti coinvolti nell’invio delle mail estorsive con particolare attenzione ai collegamenti con l’estero.

Il 6,3% dei giovani non è intenzionato ad andare a votare. Il sondaggio è collegato al documento di proposte “Le cose da fare: agenda 2022-2027 per l’Infanzia e l’Adolescenza”

ROMA – Da un sondaggio realizzato da Unicef sulla piattaforma digitale indipendente U-Report Italia, i giovani non si sentono considerati sui temi che vorrebbero venissero trattati come priorità nel corso della prossima Legislatura. Quasi il 70% non crede che l’attuale classe politica, si farà carico dei temi a loro cari.

Il 45,9% fatica a trovare informazioni chiare adatte ai giovani; il 6,3% dichiara di non esser intenzionato ad andare a votare. Il sondaggio è collegato al documento di proposte “Le cose da fare: agenda 2022-2027 per l’Infanzia e l’Adolescenza”, lanciato alcuni giorni fa dall’Unicef Italia e sottoposto a tutti i partiti candidati per mettere al centro della prossima Legislatura i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Partendo dalle proprie priorità globali di advocacy, Unicef ha individuato una serie di proposte in quattro ambiti di intervento: – cambiamento climatico; – non discriminazione; – educazione di qualità; – salute mentale e benessere psicosociale.

I risultati del sondaggio ad alcune delle domande:

– il 45,9% dei rispondenti ha affermato di informarsi, ma fatica a trovare informazioni chiare adatte ai giovani; – il 24,9 % ha dichiarato di aver trovato informazioni chiare e in un linguaggio adeguato ai giovani; – il 17,5% ha affermato di non essersi ancora informato, ma di essere intenzionato a farlo; – l’11,7% di non aver interesse a informarsi.

Alla domanda ‘ti farai una tua opinione da solo/a sui programmi elettorali dei candidati o preferisci seguire i consigli di un familiare o di una persona che stimi?’, il 59,6% ha dichiarato di volersi creare una propria opinione propria; Il 4,9% si affiderà ai consigli di un adulto di fiducia; il 2,7% si affiderà ai consigli di un coetaneo; solo il 6,3% ha espresso di non essere intenzionato ad andare a votare.

Sui 4 temi prioritari individuati dall’Unicef:

– l‘11% dei rispondenti ha indicato Sviluppo sostenibile e contrasto dei cambiamenti climatici come il tema che dovrebbe essere al centro dell’Agenda di Parlamento e Governo nella prossima Legislatura; – il 10,6% ha indicato Salute mentale e benessere psicosociale; – il 4,1% ha indicato Educazione di qualità; – il 6,4% Non discriminazione/Inclusione sociale; – il 65,1% dei rispondenti ha indicato tutti i 4 temi di uguale importanza; – il 2,8% nessuno dei quattro temi.

Inoltre il 69% dei rispondenti ha risposto di non aver fiducia nell’attuale classe politica italiana rispetto ai temi che stanno a cuore ai giovani, solo il 5,2% ha risposto di aver fiducia, mentre il 25,8% ha risposto di non avere un’idea precisa. Ideata e realizzata con il sostegno dell’UNICEF, la piattaforma U-Report è rivolta ai giovani dai 14 ai 30 anni per favorire la loro partecipazione e l’espressione delle loro opinioni.

L’Unione degli studenti si mobilita dopo il caso del giovane Giuliano De Seta morto schiacciato da una lastra durante uno stage in un’azienda avviato con la sua scuola, l’istituto tecnico Da Vinci di Portogruaro

ROMA – Da pochi giorni sono riprese in tutta Italia le lezioni ma la morte di uno studente durante uno stage, ha indotto l’Unione Degli Studenti ad attivarsi e a convocare uno sciopero studentesco il 18 novembre. A renderlo noto è l’organizzazione studentesca, ricordando il caso dello studente Giuliano De Seta, morto il 16 settembre scorso schiacciato da una lastra di metallo mentre stava svolgendo un percorso di alternanza scuola-lavoro in una fabbrica in provincia di Venezia.

“È il terzo caso in meno di un anno in cui questo modello di scuola uccide uno studente – afferma Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione Degli Studenti – senza nessun intervento da parte della politica che continua a non tutelare le persone sul posto di lavoro e ad ignorare la proposta di abolizione dell’alternanza scuola lavoro che da mesi viene portata nelle piazze studentesche”.

“Come Unione Degli Studenti abbiamo lanciato una settimana di mobilitazione in tutta Italia, da Milano a Napoli, passando per Genova e Perugia – continua Alice Beccari – per ribadire che episodi come questo non sono più accettabili, che l’alternanza scuola lavoro deve essere abolita, a favore dell’istruzione integrata che si svolga fuori dalle catene di produzione, con una cambiamento della didattica tutta”.

“Nei prossimi giorni, a partire da oggi, con le piazze di Fridays for future continueremo a mobilitarci in tante altre piazze per ogni vittima innocente, contro questo sistema colpevole” continuano gli studenti.

Il 18 novembre saremo nelle piazze di tutto il paese per lo sciopero studentesco nazionale: rivendichiamo l’abolizione dei PCTO e di ogni forma di alternanza scuola lavoro e una riforma dell’intero sistema scolastico. Noi le proposte le portiamo avanti da tempo – conclude Chiesa – e sono riassunte nel manifesto della scuola pubblica che abbiamo pubblicato mesi fa: quanto ci vuole perché la politica ci ascolti?”.

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