Caserta, tra i cantieri e la voragineil venerdì nero del traffico - Il Mattino.it

2022-06-25 05:17:00 By : Mr. Howard Wang

Da tre giorni caos imperante e, se va bene, a tutto oggi che è sabato il centro urbano continuerà a essere tutto un blocco di traffico causato da cantieri di lavoro di vario genere e in ogni dove, soprattutto sull'asse delle parallele Via San Carlo, corso Trieste, via Roma, via Renella con il contorno di altri in alcune vie trasversali. Cantieri di edilizia privata previsti e autorizzati ma senza la necessaria programmazione, attesi i disagi puntualmente verificati per la vasta portanza, serie di caseggiati già abbattuti che insieme facevano un rione intero, tutto questo all'angolo di via Renella con via Unità Italiana con prospicienza sul passaggio a livello che già di suo di intoppi al traffico ne determina da sempre. 

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Cantieri a mappa di leopardo, la serie continua con quelli per la posa della fibra ottica, il più consistente all'inizio di corso Trieste ed altri in altre zone sempre del centro cittadino. Cantiere in atto in via Crispo, in prossimità dell'angolo con piazza Duomo-via San Carlo con sponfondamento di un ampio tratto della sede stradale che ha comportato una ordinanza di chiusura al traffico emessa alle ore 13.08 per il cedimento dell'arco a volta del collettore fognario. Il «tappo» causerà imbottigliamento di auto a monte, in via Turati per via Alois e piazza Matteotti e, a valle, per via San Giovanni che già soffre di restringimenti per il perdurare di cantieri di rifacimento delle facciate di alcuni fabbricati e di ritocchi allo «stazzo» d'angolo con via Sant'Antida che proseguono da mesi. Sarebbe già troppo per il quadrilatero centrale della città ma ci si deve aggiungere il restringimento di via Don Bosco al suo sbocco su via Roma per lavori da farsi ai cornicioni dell'istituto salesiano per un buon tratto sbriciolatisi la scorsa settimana e infine, ma già al proscenio dai primi giorni dell'anno, il blocco di via G.B.Vico per il transennamento di un palazzetto dichiarato pericolante, puntellato e lasciato a curarsi da solo. Da quest'ultimo caso scaturiscono considerazioni che un po' tutti snocciolavano ieri mattina: in tre giorni l'impresa che all'angolo di via Renella con via Unità Italiana ha provveduto all'abbattimento di un consistente numero di caseggiati già disabitati, anche l'edificio delle suore che conducevano una casa di riposo per anziani, il tutto per un complesso multipiani di moderna edilizia che farà il paio con quello realizzato a tempo di record a pochi metri, all'angolo di via Roma. 

Si ripete, lavori di grande consistenza, sollecitudine della privata iniziativa e, rovescio della medaglia, in via G.B.Vico un palazzetto minuscolo che l'amministrazione cittadina non riesce a farlo rinforzare, se recuperabile, o abbattere da parte di proprietari che per la manutenzione non devono essersi evidentemente impegnati troppo considerato il pericolo di crollo. Questo impedimento, come gli altri descritti, danneggia residenti e commercianti, impedisce il transito automobilistico dal Corso a via Roma e comporta aumento di auto in piazza Dante per via Cesare Battisti, un insieme di disagi che avrebbero dovuto da tempo portare in marcia ecologisti e ambientalisti.

Report di cronaca, ieri mattina alle ore 9.30 da piazza Garibaldi il serpentone d'auto diretto verso via Unità Italiana, col blocco poco dopo il Palazzo Vitrone e deviazione per via Francesco Daniele con sbocco su via Roma, impiegava 45' per raggiungere il Monumento ai Caduti. Altro stop, l'allungamento della fila d'automobili per la chiusura del passaggio a livello rifattasi nuovamente ricorrente per il ripristino del transito dei convogli della linea veloce interrotta per l'incidente di Roma. Giornate di fuoco e non soltanto per la temperatura, città imbottigliata, nessun vigile agli incroci più critici, cinque o sei unità previsti per turno su tutto il territorio urbano e con qualche pattuglia automontata che con la stessa mole di traffico comunque avrebbero avuto a che fare. Di programmazione dei lavori, manco a parlarne, poi gli imprevisti e l'immancabile ordinanza municipale a disastri avvenuti.